“Sempre il moto dell’uccello deve essere sopra alle nuvole, affinché l’ala non si bagni, e per scoprire più paesi, e per fuggire il pericolo del rivolgimento dei venti fra le aperture dei monti, i quali sono sempre pieni di gruppi di vortici. E oltre a dire questo, se l’uccello si voltasse sotto sopra, tu hai largo tempo per rivoltarlo in contrario, con gli ordini già dati, prima che esso ricada sulla terra.”
Da Leonardo da Vinci ‘Codice sul volo degli uccelli’ (originale conservato nella Biblioteca Reale di Torino), trattato sul volo, sul progetto della macchina per volare e relativo manuale di pilotaggio, scritto dal Maestro, in italiano rinascimentale con la sua ‘scrittura segreta’ nell’anno 1505.
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Il Macchi 202 fu il primo aereo da caccia della Regia Aereonautica di concezione “moderna” e con prestazioni all’altezza dei caccia allora in servizio in altre nazioni (Germania, Gran Bretagna, USA, etc.) grazie alla disponibilità del motore tedesco Daimler Benz DB 601, costruito in Italia dalla Alfa Romeo su licenza della casa tedesca.
Le prestazioni del DB 601 con 1170 Hp e la sua architettura con 12 cilindri in linea ( ridotta sezione frontale e quindi ridotta resistenza all’avanzamento) consentivano al Macchi 202 di completare la costruzione di un caccia all’altezza del tempo già intrapresa dalla Macchi con il modello 200 (monoplano, costruzione interamente metallica, carrello retrattile ), peraltro carente di potenza (motore Fiat A74, 870 cv) e per la resistenza all’avanzamento causata dal profilo aerodinamico conseguente all’installazione del sopraddetto motore A 74 con i cilindri disposti a stella.
Sorprende osservare che Mario Castoldi capo progettista dell’Aereonautica Macchi aveva ottenuto il record mondiale di velocità con l’idrovolante MC 72, dotato di motore FIAT AS6 (progetto ing. Zerbi) 24 cilindri in linea raffreddato a liquido (3100cv), già nel 1934, con 709 km/h.
Purtroppo successivamente, per “ordini dall’alto”, la ricerca sui motori di aviazione in Italia venne indirizzata sui motori raffreddati ad aria.
Nei fatti non vi fu alcun progresso nella progettazione e costruzione dei motori aereonautici e si dovette ricorrere alla licenza sui motori Daimler Benz.
Il MC 202 AS n.2 della 360ma Squadriglia del 51mo Stormo è rappresentato in evoluzione durante una scorta a trimotori SM82 sul canale di Sicilia nel 1942.
La scena ed i colori esaltano l’eleganza delle linee affusolate del 202, ma la rappresentazione dell’abisso sotto le nuvole ed i contrasti di luminosità sulle superfici dell’aereo suggeriscono anche la criticità in cui si vennero a trovare i piloti italiani per l’insufficienza del personale, dei mezzi (scarso armamento e nessuna guida radio) e dei numeri: in tutto vennero costruiti 1.106 MC 202.
Hand-printed in Urbino, Italy, 2018. Print is signed and numbered by the artist. Sold unframed, please allow two weeks production and shipping time.
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Edizione limitata autografata
FINE ART Edition No. 1-75
Francesco Magnanelli
MACCHI CASTOLDI MC 202 FOLGORE (IT), 2006
Pigment print on Canson Infinity, 310gr.
40×50 cm. / 15.7×19.6 in. Paper
Signed by Francesco Magnanelli
Accompanied by a AIMagazinebOOks Certificate of Authenticity
| Dimensioni | 40 × 50 cm |
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